Reportage: I Miracoli Galileiani secondo Pennacchi a Vigodarzere

20 ottobre 2018, giorno della tanto attesa esibizione, la Giostra dei Talenti vede tripudiare Andrea Pennacchi e Giorgio Gobbo: proprio come cinque anni fa l'esuberante comicità del duo viene apprezzata dal pubblico

Autore del reportage: L. Cantelli - Studente volontario - quarta superiore


In attesa del Pennacchi d'autunno 

E' una delle prime serate autunnali e nell'aria fredda già un sentore di inverno a Vigodarzere: il sole è da poco calato, ciononostante un nutrito gruppo di persone già campeggia davanti ai cancelli della scuola elementare Don Bosco in attesa dell'esibizione serale, uno dei fiori all'occhiello della settimana e comunque inaugurale.

Il tutto esaurito ha già costretto parecchie persone a rinunciarvi ancora vari giorni prima dell'inaugurazione della Giostra: ho il privilegio di esser membro della redazione e con me si chiude un occhio. Entriamo nell'ampia sala dove ha luogo la mostra: lunghe tavolate si affollano di libri di ogni varietà mentre una luce tenue evidenzia un piedistallo con la chitarra di Giorgio al centro del modesto spazio scenico. Il socio dovrebbe arrivare in leggero ritardo, infatti è rimasto impegnato fino all'ultimo a Gorizia, sul set del suo ultimo lavoro.

Aperti i cancelli la palestra comincia a gremirsi di spettatori di ogni età e tipologia; coppie, bambini, anziani consumano la breve attesa spulciando, adocchiando il libro che cercavano, comprandolo o cercando di tenere a bada i figli impazienti. Giunge dopo poco il tanto atteso Andrea Pennacchi; appena il tempo di togliersi il cappotto ed entra in scena, magnetizzando l'attenzione del pubblico con un "Basta co sti libri 'desso!".


Un Galileo carnale che difende la sopravvivenza delle idee

Ho già avuto occasione di vedere il duo del Teatro Boxer esibirsi a scuola in "Trincee: risveglio di primavera" e in "Shakespeare: the pleasent garden of Italy" al teatro Verdi di Padova.
Anche questa volta in "Galileo: le montagne della luna e altri miracoli" il tema è non è dei più semplici, ma avendo già avuto esperienza della loro abilità, so che le aspettative non verranno deluse.

Al centro dello spettacolo c'è un autentico uomo-simbolo di Padova e del mondo. In quest'esibizione però si propone la figura rivoluzionaria dello scienziato Galileo nel suo aspetto più goliardico e materialista; se ne ripercorre la biografia, le peregrinazioni, le invenzioni, sotto un punto di vista inedito, ma mai banale.
Tra il pubblico nessuno smentisce le mie impressioni, sia che interpelli il giovane senza speciali aspettative, che lo spettatore navigato: tutti si sono divertiti, ma hanno anche imparato molto.

Battute e una fisicità fulminanti, gli inserti musicali pop-autorali e puntuali di un Giorgio Gobbo ispirato e divertito, quasi come fosse a casa sua, la comicità vulcanica gestita anche attraverso la complicità, sono gli ingredienti fondamentali di questa coppia teatrale dal sapore unico e probabilmente la ragione della loro fama.


Come mai allora questi due amici della Giostra, hanno deciso di partecipare?

Pennacchi risponde che è bello interagire con un pubblico così vicino, per vedere le loro facce, per divertirsi e per scherzare: in fin dei conti è di ciò che si nutrono spettacoli come questo, per crescere... Non ci resta che confidare che avremo anche l'anno prossimo il privilegio di una loro esibizione e nel dubbio consolarci con gli altri magnifici incontri di quest'edizione della Giostra dei Talenti che si susseguiranno senza sosta fino al 27 ottobre!

Commenti

  1. Felice di esserci stata. Consiglio gli spettacoli del Teatro Boxer a tutti, ma in particolare ai giovani studenti dalle medie in su. Storia, tradizione, ironia e amore per l'essere umano nelle sue sfaccettature. Con loro c'è sempre da imparare. La bravura recitativa di Andrea e la musica di Giorgio ti tengono in sospeso e non puoi non amare il teatro.

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